Gestione emotiva

L’esperienza emotiva fa parte della natura umana, è mediata da sistemi neuronali e ormonali ed è caratterizzata da processi cognitivi, affettivi e fisiologici. Questa attivazione dell'organismo ci spinge a comportarci in un determinato modo, con la comparsa di reazioni motorie precise che ci preparano ad affrontare la situazione che abbiamo di fronte. Tutte le emozioni hanno quindi una funzione adattiva. Possono diventare disadattive e causare un disagio psicologico se mal gestite. In questo caso si innesca un circolo vizioso fatto di pensieri disfunzionali e comportamenti maladattivi che causa forte stress per l'intero organismo.

Le emozioni hanno infatti una forte componente somatica e attivano il nostro corpo attraverso processi chimici, ormonali, muscolari e metabolici. Rappresentano il ponte tra mente e corpo. Quando questa rete psicosomatica è in equilibrio, il sistema corpo-mente funziona bene; ma se invece noi interveniamo su questo processo fisiologico, bloccandolo, reprimendolo o, al contrario, mantenendolo sempre in uno stato di attivazione, tutta la cascata ormonale biochimica resta operante determinando disturbi psichici o somatici. Gli effetti sulla nostra salute non sono legati quindi al tipo di emozione, ma alla capacità di regolarle ed esprimerle. Ogni emozione, anche l'ansia che spesso non vorremmo provare, ha in realtà uno scopo preciso: in questo caso avvisarci della possibile presenza di una minaccia. E' quando tendiamo a difenderci non più dal pericolo ma dalle nostre stesse emozioni che queste divengono dannose. Si aggiunge poi il nostro modo di reagirvi: sono frequenti i casi in cui non sapendo come affrontare tristezza o noia, si ricorra al consumo eccessivo di cibo, nicotina, alcol o altre sostanze. Questi "appoggi esterni" sono disfunzionali, riducono l'autostima e il senso di auto-efficacia.

Tutto ciò è riconducibile alla capacità di regolazione emotiva. Ma possiamo apprendere non solo a regolare meglio le nostre emozioni ma addirittura a trasformarle in emozioni più funzionali alla situazione che stiamo affrontando.

Un primo passo sta nell'imparare ad ascoltare le nostre sensazioni fisiche, prendere coscienza di ciò che si sta sperimentando nel corpo e porre attenzione ai propri bisogni attivi in quel momento. Riconoscere i primi segnali consente di mantenere un buon autocontrollo. Avere una forte consapevolezza di sè e del proprio mondo interiore permette anche di entrare in relazione con le altre persone in modo più sincero ed empatico. Riconoscere e dare un nome alle proprie emozioni e a quelle degli altri migliora pertanto la propria salute e la propria vita sociale.

Attraverso le tecniche di rilassamento ci si allena a focalizzare la propria attenzione sul corpo, ad affinare la sensibilità all'ascolto e si innesca una profonda sensazione di benessere generale. Le ricerche scientifiche dimostrano infatti effetti importanti anche a livello del sistema immunitario grazie al rilascio di oppioidi interni.

Queste tecniche accompagnano l'intervento di alfabetizzazione emotiva: per ascoltare le emozioni è necessario saperle riconoscere. Se ad ogni emozione sappiamo attribuire una funzione e una sua utilità ne cambieremo tutti gli effetti sul nostro corpo, sulla nostra salute e sulla nostra visione del mondo. Alla base di tutto c'è infatti il nostro modo di pensare!

Per questo un altro passo fondamentale da compiere riguarda la consapevolezza del rapporto esistente tra pensieri ed emozioni: il modo in cui interpretiamo la realtà ed attribuiamo un significato agli eventi influenza i nostri stati d’animo e i nostri comportamenti. I pensieri sono eventi della nostra mente e quindi non direttamente osservabili ma pur sempre modificabili. Avendo acquisito il nostro modo di pensare tramite l’esperienza, questo è appreso e non innato. La sofferenza psicologica è mantenuta da pensieri automatici inconsapevoli disfunzionali che provocano emozioni intense e spiacevoli. Individuare i pensieri disfunzionali che ci causano sofferenza e sostituirli con pensieri più utili favorisce il benessere psicologico. Quello che vogliamo ottenere è una trasformazione dell’emozione attraverso la trasformazione dei pensieri.

Percependo l'emozione come segnale del nostro corpo e smettendo di etichettarla come positiva o negativa, impareremo ad ascoltare il messaggio che ci vuole comunicare e saremo in grado di cavalcare l'onda emotiva, senza che questa ci travolga. Impareremo a surfare!

E per poter surfare è necessario prestare attenzione al momento presente, senza lasciarsi distrarre dal passato o dal futuro.

Una volta allenata questa capacità di porre attenzione al qui ed ora ed aumentata la consapevolezza di sè, è possibile raggiungere un maggior equilibrio emotivo visibile nel rapporto con gli altri ma anche con se stessi.